Il minore vittima di esperienze traumatiche può essere coinvolto in diverse esperienze giudiziali: ad esempio, procedimenti del Tribunale Ordinario civile per la definizione dell’affidamento ai genitori separati o divorziati in conflitto, procedimenti presso il Tribunale per i Minorenni per l’adozione di provvedimenti relativi alla responsabilità genitoriale, procedimenti penali in cui sia vittima o testimone di maltrattamento grave o abuso sessuale, procedimenti del Tribunale per i Minorenni per reati da lui commessi.
Nei vari contesti, a volte contemporanei, il minore può assumere il ruolo di testimone, vittima-testimone, imputato, parte processuale.
Le Convenzioni Internazionali, ratificate dall’Italia, considerano come diritto del minore che egli sia ascoltato e informato ogni qualvolta sia coinvolto in procedimenti giudiziari; la preparazione del minore all’esperienza processuale diventa necessaria al fine di consentirgli una partecipazione informata e quindi consapevole ed efficace.
Purtroppo, nonostante le indicazioni di legge, tale preparazione avviene soltanto in una minoranza dei casi; invece il minore va accompagnato e ne va promossa la capacità di comprendere, esprimere opinioni, prevedere le conseguenze delle proprie azioni in giudizio. Soprattutto, occorre scongiurare il rischio che le vicende giudiziarie costituiscano una nuova occasione di vittimizzazione, in cui il minore si senta confuso, impotente, incapace di farsi ascoltare e di proteggersi.
Proponiamo un modello di preparazione svolto da un’équipe multi-disciplinare, di cui i componenti essenziali sono il consulente legale, l’assistente sociale, lo psicologo. Può essere utile utilizzare alcuni sussidi progettati da noi sulla base della letteratura scientifica e della nostra esperienza (alla sezione…..).