La maggior parte dei bambini adottabili sono vittime di gravi distorsioni delle relazioni familiari, che li hanno coinvolti in maniera diretta o indiretta.
Considerata quindi l’alta incidenza di traumi pregressi nei bambini adottati, nelle famiglie adottive si verificano spesso situazioni ‘ad alta complessità emotiva’, che provocano una grande sofferenza sia nei bambini o adolescenti, che negli adulti.
Per il bambino, l’adozione è la preziosa occasione che può cambiargli la vita e perché questo avvenga occorre un nuovo modo di vedere se stesso e il mondo; è necessario un processo di rielaborazione, che parta da una accurata diagnosi non tanto delle manifestazioni sintomatiche ma del funzionamento psicologico sottostante.
Se i ricordi traumatici non potranno mai essere dimenticati, possono però essere ‘pensati’ e ‘archiviati’, per passare da vittima a sopravvissuto (“è successo, ma ora sono al sicuro”). Così, sarà possibile scegliere modi nuovi di comportamento e rapporto, recuperare la propria integrità e finalmente raggiungere il desiderato traguardo chiamato ‘crescita post traumatica’: quello stato, cioè, che dà a chi ha sofferto uno spessore umano diverso e prima imprevedibile.